Bologna, portico di San Bartolomeo: posteggio dei vetturini

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Bologna, portico di San Bartolomeo: posteggio dei vetturini

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Inventario
BETT. 036
Categoria:

Notizie storico artistiche

Oggetto
Positivo
Materia e tecnica
gelatina ai sali d'argento su carta baritata
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
24x30
Misure negativo (in cm; hxb)
6,5x9
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, portico di San Bartolomeo: posteggio dei vetturini
Bibliografia
Alberto Menarini - Athos Vianelli, "Bologna per la strada. Fotoconfronti col passato" prima serie, Bologna, Tamari, 1975, pag. 65
Note
Come ci informa Franco Cristofori nel suo volume "Bologna. Immagini e vita tra ottocento e novecento", una "Guida di Bologna e suoi dintorni" edita da Zanichelli nel 1875, stimava in circa cinquecento i fiacre o mezzi di trasporto varii a cavalli presenti in città: era veramente una cifra notevole, considerando il limitato e particolarissimo territorio in cui si trovavano ad operare. Le prime regole che disciplinavano l'uso delle vetture si ebbero dopo l'annessione al Regno d'Italia, nel 1860. Furono destinate alcune aree alla sosta; furono fissate opportune tariffe e divenne obbligatorio l'uso dei fanali all'imbrunire. Anche lo stesso vetturino doveva essere abbigliato in modo tale da essere in qualche modo riconosciuto come tale. Il termine "fiacre", di derivazione francese, fu importato anche a Bologna, dove il vetturino divenne immediatamente "al fiacaresta". Tale popolare figura fu celebrata anche da Carlo Musi in una delle sue canzonette. Nel 1880 comparvero i primi tram a cavalli e i vetturini cominciarono a soffrire di una crisi che si acuì nel 1903 quando entrò in funzione il primo tram elettrico. In realtà, le carrozze sopravvissero ancora un po' per essere poi definitivamente dimenticate con lo sviluppo meccanico dei trasporti. Uno dei posteggi più centrali era proprio sotto le Due Torri, presso il portico della chiesa di San Bartolomeo. In questa fotografia sono ben visibili i lampioni e le protezioni impermeabili (oltre al classico ombrellone) per conducenti e cavalli. La sosta delle vetture ai posteggi forniva anche l'occasione per rifocillare gli animali.