Centrino
Centrino
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Merletto aemilia ars
Materiale
Filo di lino; tessuto di lino bianco
Oggetto
Centrino tondo
Descrizione
Vasi e patere
Bibliografia
Sotto il segno di Alfonso Rubbiani, a cura di A. Mazza, B. Basevi; M. Nottoli, Bologna 2014; p.179
Mostre
Sotto il segno di Alfonso Rubbiani, a cura di A. Mazza, B. Basevi; M. Nottoli, Bologna 2014;
Note
Marchio Aemilia Ars: nastrino di seta su cui è ricamato in giallo Aemilia Ars e al quale è attaccato un piombino (v Aemilia Ars; r Bologna).
Il centrino è realizzato su modelli forniti dall'architetto Tomaso Buzzi e ha lo stesso motivo decorativo del bordino di campionario n.inv. 2011/AeA/cmp416
L’architetto lombardo Tomaso Buzzi è stato un esponente di spicco del cosiddetto “Novecento Milanese”. Fu amico e collaboratore di Gio Ponti e membro dell’associazione “Il Labirinto” insieme ad architetti e imprenditori come Gio Ponti, Michele Marelli e Paolo Venini. E proprio insieme a Ponti, Tomaso Buzzi è stato uno dei più importanti creatori del gusto italiano degli anni ’30 del secolo scorso, dando inizio a un vero e proprio standard imitato da molti negli anni seguenti. Architetto colto, designer curioso, raffinato progettista d’interni, oltre che collaboratore della rivista «Domus», lavorò per le figure più importanti dell’alta borghesia del nostro paese: Volpi, Cini, Visconti, solo per citarne alcuni. Suoi sono ad esempio gli interventi a Villa Necchi Campiglio a Milano, recentemente restaurata dal FAI, alla palladiana Villa Maser a Treviso, a Palazzo Cini a San Vio, Palazzo Papadopoli e Palazzo Labia a Venezia.
Il centrino è realizzato su modelli forniti dall'architetto Tomaso Buzzi e ha lo stesso motivo decorativo del bordino di campionario n.inv. 2011/AeA/cmp416
L’architetto lombardo Tomaso Buzzi è stato un esponente di spicco del cosiddetto “Novecento Milanese”. Fu amico e collaboratore di Gio Ponti e membro dell’associazione “Il Labirinto” insieme ad architetti e imprenditori come Gio Ponti, Michele Marelli e Paolo Venini. E proprio insieme a Ponti, Tomaso Buzzi è stato uno dei più importanti creatori del gusto italiano degli anni ’30 del secolo scorso, dando inizio a un vero e proprio standard imitato da molti negli anni seguenti. Architetto colto, designer curioso, raffinato progettista d’interni, oltre che collaboratore della rivista «Domus», lavorò per le figure più importanti dell’alta borghesia del nostro paese: Volpi, Cini, Visconti, solo per citarne alcuni. Suoi sono ad esempio gli interventi a Villa Necchi Campiglio a Milano, recentemente restaurata dal FAI, alla palladiana Villa Maser a Treviso, a Palazzo Cini a San Vio, Palazzo Papadopoli e Palazzo Labia a Venezia.